Sei sempre alla ricerca di nuovi modi per perdere peso? Hai cambiato mille diete ma non riesci ad essere costante e ritieni che tutto quanto provato fino ad ora non sia stato efficace? Sei nel posto giusto perché oggi parleremo dell’innovativa dieta GAPS, scopriremo cos’è e perché sempre più persone scelgono di seguirla. Abbiamo chiesto di approfondire l’argomento a Caterina Borraccino di BenesserePaleo, una nutrizionista esperta sulla GAPS.
Cos’è la dieta GAPS?
Curare la salute del proprio organismo dovrebbe essere l’obiettivo principale nella vita di ognuno di noi perché trascurare il benessere del proprio corpo non sta bene e, col passare del tempo, può rivelarsi come molto rischioso. è per questo che la dottoressa Natasha Campbell-McBride ha ideato la dieta GAPS per dimostrare come un’alimentazione sregolata, poco attenta e confusionaria sia lo specchio di tantissimi problemi legati non solo alla salute fisica ma anche, e soprattutto, alla salute mentale e psicologica.
Il metodo della dieta GAPS: le tre fasi
La dieta GAPS si sviluppa attraverso un vero e proprio programma alimentare strutturato in tre fasi, singole e separate.
La fase 1 della dieta GAPS consiste essenzialmente nell’eliminazione di alcuni cibi dalla nostra alimentazione e l’introduzione, attraverso le sei sottofasi, di diversi alimenti che, piano piano, entreranno a far parte dei nostri pasti quotidiani.
Tra questi figurano per primi il brodo di ossa e le verdure che verranno poi affiancati dalle uova e dal pesce per poi finire con le verdure crude e i dolci da forno.
La fase successiva (fase 2), della di “mantenimento” (nella quale si raggiunge la dieta GAPS completa o full GAPS), il numero di alimenti permessi aumenta con l’introduzione di yogurt, carne fresca e kefir.
Possiamo osservare come siano assolutamente banditi i prodotti confezionati (merendine, carne e pesce in scatola etc.) per preferire i prodotti biologici e naturali.
La fase finale (fase 3) è quella della reintroduzione nel corso della quale si possono iniziare ad introdurre alimenti come patate, cereali e fagioli, sempre in piccole porzioni e sempre monitorando il corretto funzionamento del proprio intestino. Ricorda: la dieta GAPS annovera tra i suoi principali obiettivi quello di garantire la regolarità intestinale, specchio della salute dell’intero organismo!
Ecco un esempio di dieta GAPS
A questo punto ti starai chiedendo quale potrebbe essere un menù esempio di dieta GAPS. Vediamo!
Per colazione sarebbe bene preferire un bicchiere di acqua e limone oppure un succo biologico di frutta o verdura estratti al momento, uniti a dei pancakes o altri preparati naturali conditi con burro o miele accompagnati da una tazza di tè.
A pranzo è possibile scegliere tra pesce o carne accompagnati da verdure di stagione oppure brodo di ossa. Importantissimo è integrare il pasto con dei probiotici, come un semplice yogurt.
Stessa cosa la sera, a cena: zuppa di verdure di stagione (no conservanti!) ed una porzione di probiotici.
I pasti, così, risultano bilanciati, viene garantita la regolarità intestinale e l’organismo risulta in salute. Una volta stabilita questa routine alimentare, la fase 3 permette di reintegrare alcuni alimenti che nelle fasi precedenti sono stati eliminati, di modo da non soffrire l’assenza di componenti alimentari fondamentali.
Cosa aspetti?
Prova la dieta GAPS e ti sorprenderai nel vedere risultati che ti porteranno subito a sentirti in salute e nel pieno delle tue forze, di modo da alleviare anche i fastidi quotidiani ed i problemi che potrebbero sorgere a lungo termine.