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Gegenpress: la tattica regina del pressing resa famosa da Klopp

Nell’originale tedesco, Gegenpressing significa letteralmente contropressione. Anche se viene comunemente tradotto come contro-pressing, in realtà si riferisce a una forma più aggressiva di pressing praticata dalle squadre che hanno perso il possesso del pallone. L’idea alla base del contro-pressing è quella di riconquistare il possesso del pallone il prima possibile, applicando una pressione elevata sull’avversario.

Si basa su una difesa che si muove rapidamente per riconquistare il pallone subito dopo aver perso il possesso e poi attacca rapidamente per impedire all’avversario di organizzarsi di nuovo. Il Gegenpressing è più efficace in un gioco sbilanciato, dove una squadra è dominante o in vantaggio.

Questa tattica aggressiva è stata resa famosa dalla squadra di calcio tedesca Borussia Dortmund durante la trasferta allo stadio di Wembley nel 2012, dove è riuscita a battere il potente Manchester United per 4-1.

Esercizi di Gegenpressing

Il portiere inizia l’azione. La squadra con le maglie rosse ha il compito di eseguire il possesso palla con l’obiettivo di cercare il vertice alto. Se questo riesce, la squadra guadagna un punto. Allo stesso tempo, il compito della squadra blu è quello di attuare un pressing alto e compatto; deve cercare di recuperare la palla il più velocemente possibile, secondo i principi del Gegenpressing. Se ciò accade, tutti e quattro i giocatori possono lasciare il quadrato e cercare di finalizzare nelle tre porte situate nell’area difesa dai due difensori rossi e dal portiere. Se finalizzano in una di esse, vale un punto; se finalizzano in due pali contemporaneamente, vale due punti! È importante fare ripetizioni intense (di circa 2 minuti) con numerosi intervalli e cambi di posizione in campo tra i giocatori, in modo che tutti si esercitino nel pressing offensivo (la squadra “presserà” da più indietro).

Lo scopo di questo esercizio è ricreare situazioni reali di calcio, simulando i movimenti dei giocatori con la palla e il loro contropiede quando recuperano la palla.

Si tratta di un esercizio di gegenpressing, uno stile di gioco aggressivo spesso utilizzato dalle squadre d’élite. Questo esercizio costringe i giocatori a recuperare rapidamente il pallone quando lo perdono e a trasformare questo slancio in rapide opportunità a centrocampo. La chiave è la ripetizione, quindi i giocatori devono completare numerosi intervalli in cui si alternano tra ruoli di attacco e di difesa.

Il gegenpress del Genoa

Sotto la guida di Blessin, i giocatori del Genoa hanno smesso di giocare un calcio e una corsa che, nella sua forma più estrema, li aveva visti perdere 14 partite consecutive. Hanno invece iniziato a pressare gli avversari subito dopo aver perso il possesso e ad aggredire rapidamente il pallone in queste situazioni.

È uno stile di gioco ad alta pressione, in cui la squadra attacca aggressivamente l’avversario per riconquistare il possesso della palla il più rapidamente possibile. Di solito prevede che la difesa venga coinvolta nell’esercitare una pressione diretta sul portatore di palla, ad esempio effettuando tackle o cercando di riconquistare il possesso intercettando i passaggi. In genere, quando una squadra ha successo con le sue tattiche di contropiede, mira a prevenire qualsiasi perdita di palla in zone alte e a costringere gli avversari a qualsiasi perdita di possesso che non favorisca il proprio contropiede, se possibile.

Alexander Blessin e il Gegenpressing

Se le pratiche calcistiche di Klopp vi sono familiari, allora saprete di cosa si parla quando si parla di “Gegenpressing”: Blessin è anche un grande sostenitore della pressione sul portatore di palla avversario una volta perso il controllo. Secondo le ricostruzioni, il nuovo allenatore è stato voluto a tutti i costi dal direttore sportivo Johannes Spors: il dirigente ha spinto per l’arrivo di un allenatore tedesco e, dopo aver ricevuto il “no” di Bruno Labbadia, si è rivolto ad Alexander Blessin, che conosceva dai tempi del Lipsia. A Oostende, Blessin ha utilizzato spesso il 3-5-2 (o 5-3-2), variando a volte sul 4-4-2 e sul 4-3-3.

In Germania Blessin ha spesso utilizzato il 3-5-2 (o 5-3-2), variando talvolta sul 4-4-2 e sul 4-3-3. Nel suo precedente club, di solito giocava con un approccio reattivo quando affrontava squadre forti, mentre adottava un approccio aggressivo contro avversari più deboli.

Alexander Blessin è conosciuto come un allenatore che enfatizza le tattiche offensive e il pressing controllato. Il nuovo allenatore dovrebbe portare la filosofia calcistica che si basa sull’alta intensità, sulla lotta e sulla pressione costante sul portatore di palla avversario.

E’ un tattico, capace di costruire il gioco dalle retrovie o da qualsiasi altra posizione del campo, anche grazie ai suoi giocatori. Ci si può aspettare un pressing denso e aggressivo in attacco per disturbare la costruzione dell’avversario, che sarà costretto a commettere errori di cui potrebbe approfittare. In questo senso abbiamo a che fare con un allenatore che sa usare tutti gli strumenti a sua disposizione: Anche con l’Oostende Blessin ha utilizzato diverse formazioni (3-4-3, 3-5-2 e 4-4-2), perché ha sempre voluto che la sua squadra si adattasse al meglio alle caratteristiche dei suoi giocatori.

Relativamente giovane, Alexander Blessin è uno degli allenatori tedeschi più quotati. Ha iniziato ad allenare nelle leghe inferiori tedesche prima di prendere il comando dell’SC Paderborn e di essere promosso in Bundesliga con loro nel 2015-16. In questa stagione, ha guidato l’Oostende al suo più alto risultato di sempre, arrivando quinto in quella che è stata una straordinaria prima stagione.

La tattica di Ragnick

Rangnick ha imparato il mestiere ai piedi di allenatori brasiliani e argentini prima di passare a club come la Dinamo Dresda e lo Stoccarda in Germania. Amante del calcio d’attacco, è stato il primo allenatore in Germania a spiegare il calcio in diretta televisiva su una lavagna: nel 1988, dopo il fallimento della Germania agli Europei, ha infatti inscenato una lezione tattica negli studi di Sportstudio, spiegando i motivi per cui la nazionale tedesca avrebbe dovuto abbandonare il tradizionale libero e passare a una difesa a 4. Il suo stile di gioco attingeva a piene mani dal calcio italiano: 4-4-2 il modulo di riferimento, con leggere variazioni sul 4-3-3. Non a caso Rangnick passava intere notti a studiare il Milan di Sacchi e in estate seguiva dal vivo il Foggia di Zeman in Trentino. La carriera del tecnico è passata anche attraverso alcuni clamorosi rifiuti, da parte di Bayern Monaco e Manchester United, che in tempi recenti lo hanno prima sedotto e poi abbandonato. Rangnick è considerato uno dei pionieri del ‘Gegenpressing’ e della rinascita del calcio tedesco improntato alla massima intensità durante i 90 minuti.”

Rangnick, che ha avuto una carriera di successo anche come giocatore, è stato un pioniere del moderno sistema di pressing. Nel corso della sua carriera si è distinto per la pianificazione tattica e la capacità di allenare e motivare le squadre. Nel 1988, Rangnick è stato il primo allenatore in Germania a spiegare il calcio in diretta televisiva su una lavagna dopo il fallimento della Germania ai Campionati Europei. Il suo stile di allenamento attinge a piene mani dal calcio italiano: 4-4-2 il modulo di riferimento, con leggere variazioni sul 4-3-3. Non è un caso che Rangnick abbia trascorso intere notti a studiare il Milan di Sacchi e che in estate abbia seguito in diretta il ritiro del Foggia di Zeman in Trentino.

Rangnick è considerato il pioniere del “Gegenpressing” ed è stato elogiato per la sua consapevolezza tattica. Il suo stile di gioco si ispira molto al calcio italiano: 4-4-2 il modulo di riferimento, con lievi variazioni sul 4-3-3, ha diretto la squadra tedesca Hoffenheim tra il 2009 e il 2017, e successivamente al Lipsia. È stato acclamato come uno dei manager più innovativi del calcio mondiale, che ha rivoluzionato il modo in cui i manager utilizzano l’analisi video per decodificare le tattiche degli avversari. Il “Professore” è stato un pioniere del Gegenpressing e ha inculcato questa filosofia tattica nelle sue squadre all’Hoffenheim e al Lipsia.

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